Atari 800 XL (Boxed)

Atari 800 XL (Boxed)

Autopsy:

L’ Atari 800 XL è il terzo modello della linea di computer a 8 bit commercializzata dalla Atari nella prima metà degli anni ’80. L’involucro di plastica bianca e nera dell’ 800 XL è vistosamente caratterizzato da una striscia verticale argentata contenente quattro pulsanti: il vano delle cartucce è invece posizionato al centro del computer.

Il design compatto e le dimensioni contenute fanno dell’ Atari 800 XL un computer piacevole da usare, ma le caratteristiche non differiscono molto dai modelli che lo hanno preceduto: alcuni di loro vantarono un successo notevole, altri, come il modello Atari 1200 XL, sono pressoché scomparsi senza lasciare traccia.

La memoria di 64 Kb permetteva una buona gestione delle risorse, ma l’ Atari commise l’errore di non rendere l’ 800 XL totalmente compatibile con gli altri modelli. Per utilizzare i numerosi software disponibili per le versioni Atari 400 e Atari 800 era infatti necessaria una speciale cartuccia chiamata “Translator”: questa permetteva di caricare i programmi nella memoria dell’ Atari 800 XL, facendolo “regredire” al livello dei modelli meno potenti.

La presenza della nuova versione del sistema operativo incluso nei modelli XL ed XE creava alcuni problemi di compatibilità con alcuni dei vecchi software scritti per i modelli 400 ed 800. Per questo motivo Atari sviluppò il Translator Disk, un software su floppy disk che caricava nei computer XL ed XE la versione del sistema operativo (B o A) dei modelli 400/800. Una scelta insuale? E’ certo che l’insuccesso di molti produttori di computer nasce da piccole disattenzioni come queste.

from: computermuseum.it wikipedia

  1. 19 November 2010 a 20:43 | #1

    Come anche scritto al webmaster di computermuseum.it, la questione della compatibilità non risponde al vero.
    Avendo avuto questo computer dal 1984 al 1986, posso testimoniare che in quegli anni non ho mai avuto bisogno della cartuccia Translator (o del più diffuso e gratuito floppy disk), visto che i programmi non compatibili non erano molti (http://www.faqs.org/faqs/atari-8-bit/faq/section-72.html) e comunque furono “patchati”.
    Aggiungo che nella scheda riguardante l’Atari 800XL di quel sito è scritto che i colori sono 4.
    In realtà i colori disponibili sono ben 256, una caratteristica eccezionale per computer risalenti al 1979 (per la precisione nel 1979 i colori disponibili erano 128, saliti poco tempo dopo a 256).
    Ho segnalato questo errore all’autore 3 anni fa ma non è stato ancora corretto.
    Purtroppo ho visto che altri siti lo copiano per cui questi errori si moltiplicano…

  2. 19 November 2010 a 20:58 | #2

    Ciao Philsan, mi fa molto piacere questa tua correzione, risulta molto comodo copiare le descrizioni dei computer da altri siti che ovviamente scelgo con cura , prendendo ovviamente gli spunti da quelli piu’ famosi, a volte faccio un diff ;-D con altri per vedere se le descrizioni combaciano.

    Come saprai, il copia e incolla e’ anche pericoloso, da un lato mi risparmia di scrivere le stesse descrizioni, dall’altro c’e’ il rischio della descrizione non perfettamente corretta… descrizioni che poi si portano avanti negli anni ;-(

  3. 19 November 2010 a 22:05 | #3

    Ti ringrazio per la velocissima correzione e approfitto di questo spazio per farti i complimenti per il tuo blog.
    La mia critica non si riferiva assolutamente alla tua didascalia, che serve solamente per commentare un acquisto della tua collezione, e non ha pretese storiografiche.

    Internet permette a chiunque di comunicare liberamente i propri pensieri ad un pubblico immenso.
    Purtroppo l’assoluta mancanza di filtri, positiva sotto tanti aspetti, fa sì che cose non vere siano replicate in molti siti acquisendo così sempre più veridicità.
    Qualche mese fa ho discusso con qualcuno che, per avvalorare la sua tesi, citava diversi siti Internet, per di più “molto artigianali”, che riportavano dati sbagliati o erroneamente collocati nel tempo..
    A nulla sono valse le mie citazioni di articoli apparsi su autorevoli riviste del passato.
    A scuola insegnavano l’importanza delle fonti…

  4. 19 November 2010 a 23:53 | #4

    Hai tanta ma tanta ragione, dicendo “a scuola insegnavano l’importanza delle fonti” mi succede ogni giorni di scornarmi con colleghi che leggono cose interessanti su internet e mi propongono come ‘idee’ che pero’ al 90% si presentano come bufale o argomenti ‘ricopiati’ 100 volte ,che nella lunga strada di internet perdono pezzi per strada.

    Fortunatamente Internet e’ libera, non tutti pero’ sono d’accordo su questa mia affermazione! io ci credo ;-D

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