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Archivio per la categoria ‘Gallery’

Dragon 64 (Dragon Data Ltd) Boxed

Dragon 64 (Data Ltd)

Autopsy:

testo tratto dalla homepage di Wikipedia:

Il Dragon 32 e il Dragon 64 sono degli home computer prodotti durante l’inizio degli anni ottanta. Simili al TRS-80 Color Computer (CoCo), vennero prodotti per il mercato europeo dall’azienda gallese Dragon Data. Il numero di modello si riferisce alla memoria del sistema, 32 o 64 Kbyte.

All’inizio degli anni ottanta il mercato degli home computer nel Regno Unito ebbe una crescita esponenziale. Quasi ogni mese veniva messa in commercio una nuova macchina e nell’agosto 1982 la Dragon Data entrò nel mercato con il Dragon 32; il Dragon 64 arrivò l’anno successivo. I computer erano basati sul Motorola 6809E a 0.89 MHz. Il sistema vendette bene e questo spinse diversi sviluppatori a programmare software per la macchina. Poco dopo la presentazione della macchina venne fondata anche la “Dragon User” una rivista dedicata al sistema.

Nel mercato domestico i videogiochi erano una potente attrattiva e il Dragon era dotato di limitate capacità grafiche quindi nel settore i suoi videogiochi erano mediamente inferiori a quelli della concorrenza. Il Dragon non era in grado di mostrare le lettere minuscole con semplicità e questo era un limite per le applicazioni commerciali. Queste e altre limitazioni resero a lungo andare il Dragon un insuccesso commerciale e nel giugno 1984 la Dragon Data fallì.

Nonostante il fallimento della casa madre il Dragon continuò a vivere a lungo, la sua scheda madre era robusta e il sistema poteva essere personalizzato con facilità, questo spinse molte persone a modificare il loro computer aggiungendovi funzionalità e prolungandone la vita utile.

Video del gioco Chuckie Egg per Dragon 64:

source: wikipedia archive.worldofdragon.org

Sega Pico (NTSC-USA) Boxed

Sega Pico (Testing game)

Autopsy:

testo tratto dalla homepage di Appuntidigitali.it:

Il Sega Pico e’ una console prodotta dalla Sega alla fine degli anni 90 e dunque ci troviamo nella quinta generazione e Sega decide di entrare nel segmento dell’educational entertainment con questo nuovo prodotto, il Pico appunto.

Dalle immagini del Logo e dello chassis si intuisce subito come il target fosse quello dei bambini (fino ad un range massimo di 8-9 anni circa). I colori sgargianti, la chiusura a valigetta comoda da trasportare anche per le piccole mani paffute di uno scolaretto delle elementari (o primary school a seconda del sistema educativo a cui vogliamo fare riferimento).

L’aspetto a prima vista ricorda quello dei laptop ma come interfaccia (decisamente più intuitiva ed adatta a quel tipo di utenza) è stata scelta una tavoletta con lo “stylus”, dal nome Magic Pen, tipico dei dispositivi utilizzati per i programmi di disegno e grafica soprattutto pubblicitaria. A guidare il bambino nelle fasi di apprendimento e facilitarlo nell’utilizzo venne predisposto anche un classico controllo con croce direzionale, presente come si può vedere sulla sinistra della console.

Il parco applicativo del Pico era sintetizzato con la parola Storyware; le cartucce, abbastanza simili come forma e dimensione a quelle delle altre console avevano il particolare di essere confezionate come dei veri e propri libri sfogliabili: nel momento in cui veniva girata una pagina sullo schermo della televisione cambiava l’immagine e l’effetto di questa azione era accompagnato da musiche e suoni di sottofondo.

Lettura, memorizzazione, piccoli problemi, capacità di calcolo e di riconoscimento delle figure e colori erano alcune delle attività previste e sviluppate con la console Sega, anticipando in qualche modo il trend cavalcato a piene mani dalla Nintendo con il DS. Nonostante il costo di lancio di 139$ ed il prezzo per cartuccia che variava dai 29 ai 39$, il Pico ha venduto quasi 4 milioni di unità ed in Giappone tutt’oggi viene sviluppato software ad hoc.

Merito va alla presenza di grossi calibri come l’immancabile Sonic ed alcuni personaggi del panorama Disney come il Re Leone e Mickey Mouse. Piuttosto difficile da trovare nei vari canali battuti dai collezionisti di cimeli retrogaming non raggiunge tuttavia cifre astronomiche (a causa della tipologia di console) assestandosi circa sui 50 Euro a seconda di condizioni e packaging offerto.

source: appuntidigitali.it

Recovered a Commodore 128 with manuals and Tape Recorder

Recuperato un Commodore 128 in buone condizioni con manuali/software e registratore a cassette.

Radio Shack TRS-80 Model 1 – Original Dust Cover

Copritastiera in vinile fine e trasparente. Proteggi il tuo prezioso Radio Shack TRS-80 Model 1 dalla polvere e dalle macchie.

Riparazione e Pulizia del computer Commodore CBM 8296

Ho ricevuto questo computer da riparare per un amico qualche giorno fa’. Il computer visualizzava solo uno schermo nero ed alcune volte un carattere casuale senza alcun segnale acustico di avvio al boot.

Ho sostituito i due integrati PLA 324745-01 (UE5) e 324744-01 (UE6) con due EPROM 27C512 da 70ns (opportunamente programmate). L’adattatore universale per il PLA mi è stato gentilmente donato da Manosoft.

Il computer purtroppo soffriva anche di un’altro difetto oltre le due PLA. Il computer eseguiva il boot con il classico segnale acustico ma lo schermo rimaneva nero, l’integrato 6545 (CRTC) risultava essere bruciato ed è stato sostituito.

Questo modello utilizza una ROM daughterboard al posto di una singola ROM 23128 (EPROM 27C128 pin compatibile). Ho costruito un’adattatore per preservare lo stato originale del 8296 e consentire l’inserimento della daughterboard dopo l’installazione dei due PLA non originali.

Commodore CBM 8296

Commodore CBM 8296

Autopsy:

testo tratto dalla homepage di ComputerMuseum.it:

I computer della serie “8000″ della Commodore si distinguono per la loro ineguagliata originalità formale: il design che caratterizza il Commodore 8296 è talmente particolare da renderlo inconfondibile. La base e il guscio che racchiude il monitor del Commodore 8296 sono plasmati secondo le scelte stilistiche operate dai designer: si può facilmente verificare che all’interno sono perlopiù vuoti, fatto che ne testimonia l’assoluta indipendenza dall’hardware che contengono.

Il Commodore 8296 deriva formalmente dai modelli “PET”, levigati e arrotondati fino a renderli praticamente privi di angoli. La tastiera dell’ 8296, che apparentemente costituisce un unico blocco con la base, è in realtà separabile: un cavo a spirale provvede a mantenere la connessione con l’unità centrale. Il monitor del Commodore 8296, che conserva l’impronta della forma trapezoidale del PET, può ruotare attorno alla base cilindrica per essere orientato secondo le esigenze dell’utente. Nei primi anni ’80 la Commodore deteneva l’80% del mercato informatico in Europa.

La serie “8000″, di cui fa parte il Commodore 8296, ebbe un notevole successo nell’area “educational” del mercato americano: la Commodore, infatti, regalava un computer ad ogni scuola che ne avesse acquistati almeno due. Benchè gli insegnanti preferissero i più costosi Apple e Tandy Radio Shack la scelta finì inevitabilmente sui computer di Jack Tramiel.

source: computermuseum.it

 

Sharp MZ-80K Power Supply repair

13 January 2013 8 commenti

Sono stati sostituiti 4 condensatori al tantalio in corto circuito con 4 condensatori elettrolitici. Il computer è stato testato e funziona perfettamente.

Commodore Single Drive Floppy Disk VIC-1541

Commodore Single Drive Floppy Disk VIC-1541

Autopsy:

The motherboard is the same of Commodore VIC-1540 (Rev A/B PCB 1540007 (C) 1981 made in Japan) with a old HIGH Rom MOS “901229-03″ instead of “325303-01″.

The Commodore 1541 (aka CBM 1541, and originally called VIC-1541), made by Commodore International, was the best-known floppy disk drive for the Commodore 64 home computer. The 1541 was a single-sided 170 kilobyte drive for 5¼” disks. The 1541 followed the previous Commodore 1540 (meant for the VIC-20).

Here you can find the US version of the Commodore Single Drive Floppy Disk VIC-1541.

Testing the Floppy Drive:

Commodore Printer 4023 (IEEE 488)

31 December 2012 Nessun commento
Commodore Printer 4023 (close-up)

Autopsy:

La stampante Commodore 4023 è una stampante con Bus IEEE-488, su questo BUS possono essere collegati in cascata altri dispositivi IEEE-488. Questa stampante è pienamente compatibile con tutti i computer della serie Commodore PET / CBM.

Specifiche della stampante Commodore 4023:

  • Printing Method: Serisal Impact Dot Matrix.
  • Print Rate: 45 LMP with 80 columns printed. 78 LPM with 40 columns printed. 124 LMP with 20 columns printed.
  • Print direction: Bi-directional.
  • Column Capacity: 80
  • Character Font: 8 x 8
  • Line Spacing: Programmable.
  • Character Size: 0.094″ high, 0.08″ wide
  • Copies: 3, including original.
  • Ribbon Type: Cartridge.
  • Ribbon Life: 1.2 x 10(6) characters.
  • Ribbon Cartridge: Commodore P/N 613160550
  • Paper Width: 10″ computer folded paper.
  • Forms: 7.5 + (0.5 x 2 sprocket margins) Pin-to-pin distance .5″ longitudinally, 9.5″ laterally, 5/32″ diameter.

Commodore Printer 4023 self test:

Timex Sinclair 1000 (16k Ram Exp and Software) Boxed/Unwrapped

30 December 2012 Nessun commento
Timex Sinclair 1000 Boxed and Unwrapped

Autopsy:

testo tratto dalla homepage di Wikipedia:

Timex Corporation era la società che produceva per conto di Sinclair Research gli ZX81 sia come kit che come computer assemblato. Grazie ad un accordo con Sinclair, Timex poté esportare il computer negli Stati Uniti d’America (1982) e venderlo come Timex Sinclair 1000 (TS1000): rispetto allo ZX81, aveva una dotazione doppia di RAM (2 kB) ed un’uscita video in standard NTSC.

Ma le vendite del TS1000 non andavano bene. I fattori negativi erano due: la scarsità di memoria e la tastiera.[10] Per ovviare a ciò Timex decise di modificare il computer, utilizzando un case simile a quello dello ZX Spectrum, compresa la tastiera in gomma, e di dotarlo di serie di 16 kB di RAM. Per accogliere la RAM aggiuntiva fu modificata la scheda madre, che vide anche il chip ULA saldato direttamente su di essa, senza l’uso di zoccolini. Il computer ricevette anche una ROM modificata che correggeva i bug del TS1000/ZX81. Un limite del computer era che la memoria poteva essere ulteriormente espansa solo di altri 16 kB mediante l’uso di un modulo esterno: tagli superiori di RAM richiedevano una modifica alla scheda madre. Con queste novità la macchina fu messa in vendita come Timex Sinclair 1500 (TS1500) nel 1983, sia negli USA che in Portogallo.

Nonostante queste modifiche, il computer non vendette molto, principalmente perché fu messo in commercio troppo tardi: nel 1983, anno della sua presentazione, negli Stati Uniti il Commodore 64 stava già dominando la scena degli home computer mentre in Europa lo ZX Spectrum “vero” rappresentava un’alternativa molto più interessante e ad un prezzo di poco superiore.

source: wikipedia

Atari 1200XL SIO 5v Enabled / Repairing Keyboard

30 December 2012 Nessun commento

I have gathered all photos of some phases of the work that i have done on the Atari 1200XL.

Qui di seguito la descrizione:

  • Abilitati i 5v sulla porta SIO (bisogna cortocircuitare la resistenza R63 per avere i 5v sulla porta SIO dell’atari 1200 XL)
  • Riparazione della Tastiera (ho allungato le molle di alcuni tasti perche’ non facevano la giusta pressione. Il lavoro deve essere completato utilizzando della graffite liquida dove i contatti sono piu’ consumati)

Atari 1200XL Boxed

30 December 2012 1 commento
Atari 1200XL (NTSC)

Autopsy:

L’Atari 1200XL è stato il predecessore dell’Atari 600/800 XL. Aveva in gran parte le stesse caratteristiche, tranne le dimensioni della ROM (16 KB invece di 24 KB) e l’interprete BASIC veniva fornito su cartuccia.

Questo computer è stato un flop, ed e’ stato venduto solo per 4 mesi prima di essere sostituito dai modelli 600 e 800 XL. Questo computer non è stato mai distribuito in Europa.

Atari 1200XL Video:

Vtech Laser 128 Personal Computer (Apple II Clone)

28 December 2012 Nessun commento
Vtech Laser 128 Personal Computer

Autopsy:

testo tratto dalla homepage di Wikipedia:

Il Laser 128 è un home computer a 8 bit prodotto dalla VTech nel 1984. È un clone della serie di computer Apple II. Il case è un unico blocco che contiene al suo interno anche un floppy disk drive nel formato 5¼ pollici.

Dotato di 128 kB di memoria RAM e del linguaggio Applesoft BASIC, il Laser 128 veniva offerto ad un prezzo di 700 Dollari. Quando Apple rilasciò il modello Apple IIc Plus, VTech rispose con i modelli Laser 128EX e Laser EX2.

Download:

Game loading:

source: wikipedia

Tatung Einstein TC01 Improvements and Repairs

27 December 2012 Nessun commento

Ho raccolto le foto di tutte le fasi del lavoro che ho fatto sul Tatung Einstein TC01.

Qui di seguito la descrizione:

  • Sostituiti due integrati 74LS157 (IOO6/IOO7) Multiplexer che causavano il problema del boot.
  • Sostituito il connettore di alimentazione 220v inglese (UK).
  • Riparati alcuni tasti non funzionanti.
  • Installato un Floppy Drive esterno da 3.5″

Da completare:

Riparare il difetto del sincronismo verticale del Tatung Monitor TM01.

Tatung Einstein TC01

27 December 2012 Nessun commento
Tatung Einstein TC01

Autopsy:

testo tratto dalla homepage di Wikipedia:

Il Tatung Einstein fu un home computer a 8 bit prodotto dalla Tatung Company, sviluppato e assemblato a Telford in Inghilterra. Venne sviluppato primariamente per le piccole aziende.

L’Einstein venne presentato nel Regno Unito nell’estate del 1984 e 5000 unità vennero esportate a Taipei l’anno successivo. Erano disponibili come accessori un monitor monocromatico ed una stampante.

La macchina era dotata di uno o due floppy disk prodotti da Hitachi mentre in quel periodo molti home computer erano dotati di lettore a cassetta per la memorizzazione. Un’altra caratteristica non usuale del sistema era che all’accensione avviava un semplice monitor di sistema chiamato MOS (Machine Operating System). Erano disponibili molti sistemi operativi, tra i vari si segnalano un sistema operativo compatibile CP/M chiamato Xtal operating system. Era disponibile anche un interprete BASIC.

Più costoso degli altri sistemi e senza un vero mercato di riferimento, il sistema si rivelò un insuccesso commerciale. In seguito venne messa in vendita una versione riveduta chiamata Tatung Einstein 256 che subì una fine simile al predecessore.

source: wikipedia