Radio Shack TRS-80 Telephone Interface II (Accoppiatore acustico)

Autopsy:
Accoppiatore acustico (modem) per Radio Shack TRS-80 provvisto del modulo di espansione (Expansion Interface 1) e scheda seriale RS-232.
Autopsy:
Accoppiatore acustico (modem) per Radio Shack TRS-80 provvisto del modulo di espansione (Expansion Interface 1) e scheda seriale RS-232.
Materiale donato da un conoscente, grazie.
Oggetto donato:
Autopsy:
Il ChessMate della Commodore è un gioco degli scacchi costruito con la tecnologia del MOS KIM-1. Per la visualizzazione delle mosse/coordinate utilizza 4 display a led alfanumerici piu quattro led di status e per i movimenti una tastiera a membrana. Al suo interno troviamo una CPU MOS 6504, 64 byte di RAM e 1 kbyte ROM.
Download:
Video:
Questa galleria di immagini descrive alcune fasi della riparazione e pulizia del Commodore CBM 610.
Guasti riscontrati nel Commodore CBM 610:
Lo schermo nero e’ stato risolto sostituendo la CPU 6509A mentre per il problema dei caratteri errati/confusi sullo schermo e’ stato risolto sostituendo la ROM caratteri con un’eprom 2532 opportunatamente programmata.
La tastiera fortemente ingiallita è stata sostituita con una nuova in buone condizioni del Commodore CBM 710. Amo la Commodore, quale sarà la differenza di una tastierta per CBM 610 e una tastiera del CBM 710? nessuna, sono identiche, no! la tastiera del CBM 710 ha due fili invertiti! (marrone/rosso) ;-D
Il condensatore di filtro esploso è stato rimosso.
Autopsy:
testo tratto dalla Homepage di Wikipedia:
La serie Commodore CBM-II fu una linea di personal computer ad 8 bit prodotti da Commodore Business Machines (CBM) tra il 1982 ed il 1984 come sostituti dei computer della serie Commodore PET. Era offerta in due versioni, una per l’impiego domestico ed una per quello professionale: entrambe erano basate sulla poco diffusa CPU MOS 6509, derivata dalla più conosciuta MOS 6502. I case di questi computer furono progettati dal centro stile Porsche Design.
La serie CBM-II era offerta in due varianti: la serie P per l’utenza domestica (“P” stava per “Personal”) e la serie B per l’utenza affari (“B” stava per “Business”). I computer della serie B erano offerti sia con un monitor monocromatico a fosfori verdi integrato ed una tastiera separata, detti “ad alto profilo” (“hi profile”) per l’altezza del case, sia con la tastiera integrata e senza monitor, detti “a basso profilo” (“lo profile”).
Caratteristica comune ad entrambe le serie era la CPU utilizzata, il MOS 6509, una versione derivata dal MOS 6502 capace di indirizzare fino ad 1 MB di memoria grazie all’uso del bank switching, anche se nessun modello di CBM-II montava più di 256 kB. Il chip sonoro era il MOS 6581 SID del Commodore 64, rispetto al quale presentava delle limitazioni dovute all’utilizzo di un clock più elevato (2 MHz). I computer CBM-II avevano una porta seriale RS232 ed una parallela IEEE-488 (per l’uso con unità a dischi e stampanti), come i precedenti modelli PET. Integrato in ROM era presente il Commodore BASIC in versione 4.0.
La serie P usava uno schermo a 40 colonne, per via dell’utilizzo del chip grafico MOS VIC-II, lo stesso montato sul Commodore 64, ed includeva 2 porte giochi in standard Atari. Il 6509 operava ad una frequenza di 1 MHz a causa dell’utilizzo del VIC-II, che internamente lavorava a 1 MHz.
La serie B usava invece un altro chip grafico, il MOS 6545 CRTC operante a 1,5 MHz, un chip grafico derivato dal Motorola 6845 che forniva un’immagine monocromatica ad 80 colonne, più adatta all’uso con word processor ed altri software per l’ufficio rispetto a quella a 40 colonne offerta dal VIC-II. Molti modelli montavano il Motorola 68B45 o il MOS 6545A1, chip grafici operanti a 2 MHz. Il 6509 della serie B era impostato per operare a 2 MHz di clock.
Era disponibile anche una scheda di espansione che montava un Intel 8088 grazie al quale era possibile utilizzare i sistemi operativi CP/M-86 e MS-DOS 1.25: i CBM-II non erano però compatibili IBM e per i suddetti DOS fu scritto pochissimo software specifico. Tale scheda era poi utilizzabile sono nei computer della serie P con case alto (“hi profile”) per via dei problemi di alimentazione e di spazio all’interno di quelli con case basso (“lo profile”).
A causa della popolarità del Commodore 64, negli Stati Uniti la serie “P” fu cancellata ancor prima di essere ufficialmente presentata così che solo pochi modelli furono venduti in quel Paese. In Europa furono commercializzati come CBM 500 ma non ottennero grandi risultati economici.
source: wikipedia
Autopsy:
La Memotech Memopack e’ un’espansione di memoria da 16K RAM per il Micro computer Sinclair ZX-81.
Download: Memotech Memopack Manual (1713)
Questa galleria di immagini descrive alcune fasi della riparazione delle due unità floppy Commodore SFD-1001.
Guasti riscontrati nei due Floppy Drives:
La difficolta e’ stata ricostruire le piste dello stampato e togliere il piu’ possibile l’acido fuoriuscito dai condensatori. Purtroppo a livello estetico questo tipo di riparazioni non riescono mai perfettamente, ma sono contento che ora funzionano.
Per testare il corretto funzionamento i Floppy Drives sono stati provati tramite l’interfaccia IEEE-488 con un Commodore CBM (PET) 2001 e un Commodore CBM 610.
Autopsy:
testo tratto dalla Homepage di Wikipedia:
Introdotte nel Maggio del 1980 il Commodore 8050 ed il Commodore 8250 sono unità dotate di doppio drive per floppy disk da 5¼” progettati per l’utilizzo con i computer Commodore a 8-bit. Adottano un case rettangolare largo in acciaio con la stessa forma di quello del Commodore 4040. Adottano inoltre l’interfaccia IEEE-488 usata nei computer della serie Commodore PET/CBM.
Il modello 8050 è un drive single side, mentre il 8250 può usare entrambi i lati del floppy disk simultaneamente. Entrambi i modelli usano un formato di memorizzazione quad density ovvero a quadrupla densità che permette di memorizzare circa 0.5 megabyte per ogni lato del floppy. Tale densità era simile a quella high density dei floppy disk per PC che vennero dopo, ma l’8050 ed il 8250 non potevano usare questi dischi in modo affidabile. I dischi quad density erano rari a quel tempo e così gli utenti trovarono che i tipici floppy disk double density erano sufficienti per queste periferiche.
Sia l’8050 che il 8250 non erano dispositivi dual mode non potevano infatti ne leggere ne scrivere i floppy disk formattati alla più bassa e comune capacità usata sui modelli Commodore 1541 o Commodore 4040.
Esistono alcune varianti di questi drive. Il Commodore 8250LP era un 8250 dotato di case a basso profilo e colorato. Il Commodore SFD-1001 era la versione a singolo drive del 8250 con un case stile Commodore 1541 (simile anche a quello del commodore 2031LP) spesso usato dai gestori delle BBS per la sua somiglianza fisica con il 1541 e per la sua maggiore capacità e velocità.
Download: 8250LP (SFD-1001) Disk Drive Technical Manual (1694)
source: wikipedia
Autopsy:
testo tratto dalla Homepage di C64 Italia:
Questa cartuccia è una periferica molto particolare sviluppata dalla Commodore appositamente per il C64. In effetti tale periferica era stata annunciata insieme al C64, segno che parte del lavoro di sviluppo era stato portato avanti assieme al computer stesso.
Molto prima di diventare il re dei videogiochi, il C64 rappresentava la possibilità di acquistare un piccolo personal a prezzo competitivo e proprio in quest’ottica la Commodore aveva pensato al CP/M sul C64, per poterne sfruttare l’ampia biblioteca di programmi da ufficio disponibili. Il 6510 era stato modificato in modo da poter essere disconnesso dal bus a comando e lasciare il controllo ad un secondo processore aggiuntivo.
Nel nostro caso la seconda CPU è ovviamente uno Z80. Putroppo alcuni problemi come la non attivazione delle linee di interrupt dello Z80, la restrizione a 40 colonne video e la mancanza di un drive compatibile con i tipici formati MFM del CP/M portarono ad una scarsa diffusione di questa interfaccia decretandone la scomparsa prematura. L’esperimento sarà però ripreso con assai maggiore successo nel Commodore 128.
Download: Cartridge Schematic & Manual (1758)
source: c64italia.altervista.org
Autopsy:
Ho ricevuto questo computer da riparare per un amico con un classico errore di startup: The Black screen of Death.
Dopo un’attenta analisi del problema e grazie al test effettuato da Alessandro Polito, il componente incriminato era la CPU 6509.
testo tratto dalla Homepage di Wikipedia:
La serie Commodore CBM-II fu una linea di personal computer ad 8 bit prodotti da Commodore Business Machines (CBM) tra il 1982 ed il 1984 come sostituti dei computer della serie Commodore PET. Era offerta in due versioni, una per l’impiego domestico ed una per quello professionale: entrambe erano basate sulla poco diffusa CPU MOS 6509, derivata dalla più conosciuta MOS 6502. I case di questi computer furono progettati dal centro stile Porsche Design.
La serie CBM-II era offerta in due varianti: la serie P per l’utenza domestica (“P” stava per “Personal”) e la serie B per l’utenza affari (“B” stava per “Business”). I computer della serie B erano offerti sia con un monitor monocromatico a fosfori verdi integrato ed una tastiera separata, detti “ad alto profilo” (“hi profile”) per l’altezza del case, sia con la tastiera integrata e senza monitor, detti “a basso profilo” (“lo profile”).
Caratteristica comune ad entrambe le serie era la CPU utilizzata, il MOS 6509, una versione derivata dal MOS 6502 capace di indirizzare fino ad 1 MB di memoria grazie all’uso del bank switching, anche se nessun modello di CBM-II montava più di 256 kB. Il chip sonoro era il MOS 6581 SID del Commodore 64, rispetto al quale presentava delle limitazioni dovute all’utilizzo di un clock più elevato (2 MHz). I computer CBM-II avevano una porta seriale RS232 ed una parallela IEEE-488 (per l’uso con unità a dischi e stampanti), come i precedenti modelli PET. Integrato in ROM era presente il Commodore BASIC in versione 4.0.
La serie P usava uno schermo a 40 colonne, per via dell’utilizzo del chip grafico MOS VIC-II, lo stesso montato sul Commodore 64, ed includeva 2 porte giochi in standard Atari. Il 6509 operava ad una frequenza di 1 MHz a causa dell’utilizzo del VIC-II, che internamente lavorava a 1 MHz.
La serie B usava invece un altro chip grafico, il MOS 6545 CRTC operante a 1,5 MHz, un chip grafico derivato dal Motorola 6845 che forniva un’immagine monocromatica ad 80 colonne, più adatta all’uso con word processor ed altri software per l’ufficio rispetto a quella a 40 colonne offerta dal VIC-II. Molti modelli montavano il Motorola 68B45 o il MOS 6545A1, chip grafici operanti a 2 MHz. Il 6509 della serie B era impostato per operare a 2 MHz di clock.
Era disponibile anche una scheda di espansione che montava un Intel 8088 grazie al quale era possibile utilizzare i sistemi operativi CP/M-86 e MS-DOS 1.25: i CBM-II non erano però compatibili IBM e per i suddetti DOS fu scritto pochissimo software specifico. Tale scheda era poi utilizzabile sono nei computer della serie P con case alto (“hi profile”) per via dei problemi di alimentazione e di spazio all’interno di quelli con case basso (“lo profile”).
A causa della popolarità del Commodore 64, negli Stati Uniti la serie “P” fu cancellata ancor prima di essere ufficialmente presentata così che solo pochi modelli furono venduti in quel Paese. In Europa furono commercializzati come CBM 500 ma non ottennero grandi risultati economici.
source: wikipedia
Questi due computer avevano il classico guasto: “Black screen of Death”
Il primo è stato riparato sostituendo una RAM (4264), parzialmente interrotta, l’alro aveva uno dei due chip PLA morto.
Devo ringraziare il mio amico Andrea per avermi fornito una scheda madre di un 8296 per pezzi di ricambio, dove ho recuperato il PLA che avevo bisogno.
Autopsy:
Il monitor Amstrad (Schneider) CTM640/CTM644 sono due modelli di monitor a colori per la serie dei computer CPC Amstrad. L’unica differenza tra i modelli CTM640 e CTM644 è l’alimentazione a 12V supplementare per l’unità disco del CPC664/CPC6128.
Dimostrazione Amstrad (Schneider) Colour Monitor CTM 644:
source: cpcwiki.eu
Autopsy:
testo tratto dalla Homepage di Wikipedia:
Introdotte nel Maggio del 1980 il Commodore 8050 ed il Commodore 8250 sono unità dotate di doppio drive per floppy disk da 5¼” progettati per l’utilizzo con i computer Commodore a 8-bit. Adottano un case rettangolare largo in acciaio con la stessa forma di quello del Commodore 4040. Adottano inoltre l’interfaccia IEEE-488 usata nei computer della serie Commodore PET/CBM.
Il modello 8050 è un drive single side, mentre il 8250 può usare entrambi i lati del floppy disk simultaneamente. Entrambi i modelli usano un formato di memorizzazione quad density ovvero a quadrupla densità che permette di memorizzare circa 0.5 megabyte per ogni lato del floppy. Tale densità era simile a quella high density dei floppy disk per PC che vennero dopo, ma l’8050 ed il 8250 non potevano usare questi dischi in modo affidabile. I dischi quad density erano rari a quel tempo e così gli utenti trovarono che i tipici floppy disk double density erano sufficienti per queste periferiche.
Sia l’8050 che il 8250 non erano dispositivi dual mode non potevano infatti ne leggere ne scrivere i floppy disk formattati alla più bassa e comune capacità usata sui modelli Commodore 1541 o Commodore 4040.
Esistono alcune varianti di questi drive. Il Commodore 8250LP era un 8250 dotato di case a basso profilo e colorato. Il Commodore SFD-1001 era la versione a singolo drive del 8250 con un case stile Commodore 1541 (simile anche a quello del commodore 2031LP) spesso usato dai gestori delle BBS per la sua somiglianza fisica con il 1541 e per la sua maggiore capacità e velocità.
Foto della riparazione:
Il Floppy Drive 8250LP aveva i seguenti problemi:
Per il problema del motore del Drive D0 sono stati sostituiti un regolatore di tensione 7812 e un condensatore elettrolitico in perdita. La meccanica del Drive D1 e’ stata riparata utilizzando la Loctite.
source: wikipedia
Autopsy:
Con l’avvento della tv in Italia, Autovox presenta una gamma completa di televisori in bianco e nero di grande affidabilità e dalla gradevole estetica. Successivamente realizza per prima in Europa televisori a colori completamente a transistor. Una vera rivoluzione della tecnologia che segna un innovativo cambiamenteo delle tecniche costruttive.
La straordinaria capacità dei suoi progettisti consente ad Autovox di ricevere un prestigioso riconoscimento: la presenza del televisore Linea 1 by Bonetto al Metropolitan Gallery di New York.
Bonetto iniziò la sua carriera come consulente di progettazione per i costruttori automobilistici. Ha fondato la propria azienda nel 1958 e collaborò con Brionvega, Bilumen, Siemens, Autovox, valextra, Driade e Olivetti (dal 1962). Ha ricevuto il Premio Compasso d’Oro Award nel 1964, 1970 e nel 1979.
Il suo lavoro include il famoso ‘Sfericlock’ per Borletti e la tabella sezionale di ‘quattroquarti’ per Bernini.
testo tratto dalla Homepage di Wikipedia:
Autovox è un marchio italiano di elettronica di consumo. Nel lungo periodo compreso tra l’immediato dopoguerra e gli inizi degli anni ottanta, fu una delle aziende italiane leader nel settore sia a livello nazionale che estero, specializzata soprattutto nella produzione di autoradio.
L’impresa fu fondata nel 1945 a Roma su iniziativa del sig. Giordano Bruno Verdesi e dell’ing. Carlo Daroda con la denominazione Autovox S.p.A. con sede legale in largo Ponchielli 6, della quale il primo assunse la carica di amministratore delegato e il secondo di presidente.
Fin dalla sua costituzione, l’azienda, la cui produzione si svolse inizialmente in un capannone in via Mondovì 5, con lo sviluppo della motorizzazione di massa del secondo dopoguerra, si specializzò nella costruzione di autoradio. Fu in questo particolare settore dell’elettronica che Autovox ebbe i primi successi commerciali con i modelli della serie RA ed RRA, affermandosi in pochi anni sui mercati nazionale ed estero.
source: wikipedia
Recent Comments